Le procedure per la determinazione del coefficiente di smorzamento critico non sono dubbie, sono invece ben definite. Dubbi restano i valori attribuiti in ambito civile/ industriale.
Tieni conto che il fenomeno delle vibrazioni interessa più specificatamente altri campi dell'ingegneria piu' che non l'ingegneria sismica di edifici civili o industriali. Non dimenticare per esempio che in ambito aereonautico questo fenomeno ha parecchia piu' rilevanza e la progettazione di un profilo alare anzicheno di una fusoliera o l'albero di un motore non puo' essere basata su questo assunto "assumi quel che vuoi tanto non cambia".
Pur avendo approfondito Dinamica strutturale e la applicazione di essa per l'antisismica, sono stato sempre convinto che la Dinamica delle strutture trova la sua applicazione quasi "perfetta" nell'Ingegneria Meccanica, poi nell'Ingegnerai aeronautica e aerospaziale in genere e poi, in ultimo, nell'Ingegneria navale, discipline nelle quali le varie grandezze, tra le quali la determinazione degli smorzamenti dei vari sistemi, si persegue con minori sofferenze, attraverso studi preliminari su modelli e su prototipi.
Le costruzioni di questi tre rami dell'Ingegneria rispondono nel modo perseguito in sede di progetto e sperimentazione del sistema.
Nell'ingegneria civile, tolto il materiale acciaio, non vi è nessuna certezza su quello che sarà effettivamente tutto il resto.
Tanto meno la determinazione dello csi effettivo (le stesse tramezzature variano da paese a paese...).
Per questo ho sempre ritenuto che è molto più arduo operare nel settore della Dinamica delle costruzioni civili che in altri rami, quali la meccanica, l'aeronautica o la navale.
Nessuna norma può mia fissare dei csi certi per le varie tipologie strutturali, le quali, a loro volta, possono essere "stravolte" per sue ragioni dal progettista.
Giustamente le norme suggeriscono di ricercarli in Letteratura affidando al progettista questa immane responsabilità.