Quoto Renato.
La variazione della rigidezza di piano è sempre tale da ricadere in una struttura irregolare in altezza.
Vediamo di capire dove nasce dunque il problema.
Sappiamo tutti che regolarità=migliore comportamento sismico della struttura.
Ma quindi il problema vero, ciò che conta realmente, non è affatto la "regolarità" della struttura o ciò che noi intendiamo per essa, ma il comportamento della struttura sotto sisma.
La norma ha cercato di implementare delle regolette certe che consentano di separare il grano dal loglio. E' ovvio quindi che tali regole siano assolutamente generali e generiche. Trattasi di un vestito in misura unica che deve essere indossato da tutti.
Nel caso in specie, potrà mai la massa del vano scala+ascensore all'ultimo piano influenzare tutto il comportamento della struttura (n piani) sottostanti? Io penso ingegneristicamente di no. (anche se non avendo altri dati è difficile dare una risposta più appropriata e soprattutto giustificata).
Ma l' "abito" normativo questo dice, e questo dobbiamo indossare.
La (eventuale) soluzione prospettata da Cris non mi piace affatto. E' come nascondere la polvere sotto il tappeto.
Se invece di un semplice torrino, si fosse trattato di una elevazione con pianta inferiore ai piani sottostanti, ecc. che si faceva? Si diceva che quella massa in effetti agisca nell'impalcato sottostante? Che la struttura è a 12 piani, ma poichè al 6° piano ho una rientranza, gli altri 6 piani non li considero ma tutte le masse superiori le concentro al 6° ed ultimo piano? Facendo diventare d'incanto la struttura regolare in altezza?