La ripartizione ha senso solamente se c'è una struttura che può...ripartire.
Allora quando si parla di permanenti bisogna intendersi a quali permanenti ci si riferisce e quando entrano in campo.
Per spiegarmi meglio, il caso "solito" dell'impalcato da ponte con travi prefabbricate e soletta collaborante (o di "ripartizione").
1) Posiziono le travi (non esiste struttura che ripartisce un bel nulla, le travi vengono sollecitate per il loro peso proprio in funzione dello schema di appoggio).
2) Getto la soletta ed eventuali trasversi (anche in questo caso non esiste ancora, perchè fresca, alcuna struttura che possa ripartire alcunchè, e dunque sulle travi arrivano carichi in funzione della loro sola zona di influenza).
3) Inserisco i permanenti. Adesso si che, eventualmente, i carichi vanno ripartiti, perchè la struttura che ripartisce c'è.
Ovviamente gli effetti di ripartizione hanno senso se i permanenti avessero delle eccentricità rispetto all'asse longitudinale dell'impalcato.
Ad esempio nel caso dell'ipotesi di ripartizione alla Courbon, per quanto i carichi permanenti (chiamiamoli di 2° fase) quali marciapiedi, pavimentazioni, ecc. possano essere differenziati tra le varie zone dell'impalcato, se sono disposti in maniera simmetrica sull'impalcato generano una deformata "cilindrica" delle varie travi che assorbirebbero tutte la stessa aliquota di carico. Onestamente non ricordo se con Massonet si otterrebbero gli stessi risultati.