nelle curve ho utilizzato il legame costitutivo del cls confinato dell' EC2.
tutti i dati sono riportati nella tabella accanto ai diagrammi, per cui potete rifare tutto e anche controllarlo e se trovate errori segnalatelo.
mi accorgo solo ora che ho messo 4 bracci verticali e 3 orizzontali (braccio o legatura per il confinamento sono la stessa cosa), sono tanti per un pilatri 50x30.
però rimangono sempre quelli al variare del fcd, quindi il confronto non è sbagliato, solo effettauto su ipotesi di confinamento eccessivamente spinte
ed invece i numeri che hai portato sono altamente significativi, piu che non il groviglio di grafici.
Soffermiamoci sui valori delled eformazioni assunte nei due casi.
I due casi analizzati in quella tabella di dati, immagino riguardino lo stesso pilastri, stesse dimensioni, armatura e staffatura ma differente cls. Il primo si riferisce alla sezione di progetto in cui e' collocata la staffatura minima prevista dalla normativa per la classe di cls scelto, mentre il secondo ha la stessa staffatura ma in cui per un non precisato motivo in sede di esecuzione e' stata variata la classe in aumento.
il valore della deformazione al picco ed il valore della deformazione ultima risultano, nei due casi:
caso pilastro di progetto
epsilonC = 0.37%
epsilonCu = 2.16 %
caso pilastro con fck maggiorata
epsilonC = 0.33%
epsilonCu = 1.56 %
La variazione della deformazione al picco e' praticamente inconsistente, mentre la variazione della deformazione ultima della sezione confinata risulta pari a
delta= 100*(0.0216-0.0156)/0.0216 = circa 28%
quindi la sezione ha perso la possibilita di attingere ai valori di deformazione del cls che invece era possibile attingere con cls di classe inferiore poiche questo ultimo era adeguatamente confinato.
Occorrerebbe adesso capire cosa perde la sezione in termini di duttilita di curvatura poiche vi ricordo che la norma IMPONE (e non lascia vie di scelta se non l'esonero al calcolo rispettando le limitazioni) di realizzare elementi sia essi travi (quindi in regime di flessione pura) che pilastri (quindi in regime di pressoflessione) che abbiamo una duttilità di curvatura maggiore di quei limiti indicati in uno dei punti del capitolo 7. Non si tratta quindi, come qualcuno vorrebbe fare, di poter escegliere quale condizione e' migliore o peggiore, bensi quella di assicurare un ben determinato livello di duttilità di curvatura.
Spero che almeno questo fatto, in mezzo ai numerosi tentativi di sviare la questione iniziale sia chiaro a tutti quanti: serve la duttilità fissata da norma e nel caso in cui non la abbiamo siamo fuori norma.
Torniamo per un attimo adesso al complesso strutturale. Mi ripeto ancora una volta, con la nuova impostazione data da questo DM2008, la progettazione in zona sismica si conduce ragionando in termini di spostamenti attesi e non in termini di sollecitazioni attese, ed infatti possiamo abbattere le azioni sismiche di un fattore q talvolta anche rilevante, ma le deformazioni e spostamenti calcolati in questa situazione devono essere ricondotte a quelle che il sisma richiederà effettivamente senza sconti col fattore q.
Tutto cio' per dire che e' irrelivante, in una progettazione alle deformazioni, avere una maggiore resistenza magari ottenuta per un errore di fornitura del cls se poi quella struttura non sarà in grado di manifestare gli spostamenti richiesti dal sisma.
Il confinamento e' assai importante in tutto questo processo potendo portare la deformazione ultima a valori 4-5 volte maggiori di quella in assenza di confinamento.
Se, quindi, il sisma richiederà a tutti i pilastri afferenti ad un generico impalcato uno spostamento pari a 4 volte quello determinato con l'analisi condotta col beneficio del q, allora tutti quei pilastri sufficientemente duttili da poter consentire tale spostamento lo faranno, mentre quelli che per errore di fornitura hanno duttilita inferiore a quella richiesta subiranno la rottura. Non importa se sono maggiormente resistenti poiche tale resistenza sara chiamata in causa ed esaurite le risorse duttili si romperanno.
saluti