Se posso dire il mio pensiero...
Per quanto riguarda l'isolamento non credere che sia una cosa cosi' complicata basta affrontarlo, ci sono cose molto piu' complicate e meno controllabili. I moduli isolatori non fanno altro che verificare secondo le formule di normativa l'isolatore che tu hai progettato manualmente prima dell'input della struttura. Infatti la scelta dell'isolatore si fa a priori in maniera non troppo complicata. Si calcola la massa dell'intera struttura, si impone il periodo a cui vuoi far lavorare la struttura e ti calcoli la rigidezza globale del sistema di isolamento (dalla relazione dei sistemi massa-molla T=2pigrecoxradice(m/k)). Dopodichè scegli il numero e il tipo di isolatori da inserire da catalogo in modo che la somma delle rigidezze dei singoli dispositivi ti diano la rigidezza richiesta, probabilmente seriviranno meno isolatori di quanti sono i pilastri, allora disponi preferibilmente gli isolatori in maniera doppiamente simmetrica nei pialstri piu' esterni e sotto gli altri pilastri metti delle slitte (dispositivi che bloccano solo l'azione verticale). A questo punto fai l'input della struttura e procedi col calcolo, verifichi che ilperiodo è quello che hai progettato, studi le deformate per vedere se la sovrastruttura isolata ha componenti rotazionali ececssive ed ventualmente fai qualche piccola modifica alla posizione degli stessi. Quando ritieni che il sistema è ben disposto e ben dimensionato, procedi aprendo la normativa e facendo tutte le verifiche necessarie. Qui se vuoi entrano in gioco i moduli isolatori dei programmi dei calcolo. In realta gli stessi in fase di modellazione non fanno altro che inserire una molla orizzontale di rigidezze assegnate poi il più del lavoro lo fanno in fase di verifica.
Comuqnue i produttori di isolamento forniscono molta assistenza. L'edificio isolato di cui ho parlato qualche post fa fu progettato con Cds quando ancora il modulo isolatore non esisteva... in quell'occasione la STS lo cominciò a sviluppare e fu l'occasione per testarlo...
Per quanto riguarda il controventamento come ultima sintesi e poi chiudo il discorso, la differenza sostanziale che ho notato con l'impostazione utilizzata al nord e quella usata qui è che al nord si controventa con pareti, qua ti insegnano a controventare con telai duttili. In sostanza al nord si hanno telai "deformabili" (concedetemi il termine per amore di sintesi) e pareti, all'univeristà di Catania invece ti insegnano a realizzare telai "deformabili" (a spessore) controventati da telai "sismoresistenti" (travi emergenti e duttilità). Io ritengo, ripetendomi, che visti in quest'ottica i due sistemi sono paragonabili, non lo sono invece quando i telai sismoresistenti non siano stati progettati in duttilità (ovvero spesso molto spesso).
Il vantaggio dei telai rispetto alle pareti in zona sismica è comunque dato dal fatto che a parte rari casi si riesce a ottenere una discreta distribuzione delle rigidezze ed è piu' semplice scongiurare l'effetto di effetti torsionali. COn le pareti invece bisogna stare moooolto attenti, perchè un vano ascensore posto al centro di un edificio rettangolare e peggio ancora configurazioni in cui le pareti son eccentriche rispetto al centro di massa sono la peggior cosa che possa succedere a un edificio.
PEr quanto riguarda la terza classe di duttilità prevista dall'eurocodice8, la trovi nelle NTC08... sono le regole di progettazione per gli edifici in zona 4. certo sarebbe stato bello mantenere l'ipostazione schematica dell'ec8, ma in sostanza quella è. anche nell'ec8 è previsto che tale classe di duttilità si puossa usare solo in zone a bassa sismicità.