Buongiorno a tutti ... vi pongo alcuni quesiti riguardanti il controllo di deformabilità torsionale per la verifica sismica secondo le norme NTC 2008.
La struttura trattata è un semplice telaio tridimensionale costituito da travi e pilastri in C.A. prefabbricati con setti di controvento gettati in opera in direzione x come si può notare dalla figura allegata.
I solai sono costituiti da elementi prefabbricati, tegoli nella parte con maggiore luce e solai alveolari nella parte con minore luce. Al primo livello il solaio prefabbricato è completato con un getto integrativo di circa 8-10 cm e ferri di collegamento a travi e setti di controvento per cui ragionevolmente si può considerare la presenza di un piano rigido, al solaio della copertura invece i tegoli, come da progetto del prefabbricatore, sono posati direttamente sulle travi ma senza alcun getto integrativo superiore. In questo caso viene a mancare l'elemento che fornisce la continuità al sistema e nasce il primo quesito:
- SECONDO VOI un solaio di questo tipo può essere considerato infinitamente rigido nel proprio piano
Secondo me no, gli elementi possono mutuamente scorrere tra di loro avendo come unica forza resistente l'attrito tra le parti.
Detto questo si passa alla verifica di deformabilità torsionale, che valuta appunto quanto la struttura "resiste" alla torsione. Per calcolare le rigidezze flessionali e torsionali del piano in esame occorre applicare delle forze unitarie sul piano i-esimo dell'edificio, bloccando ogni volta tutti i nodi al di fuori del piano di interesse. Seguendo il consiglio dell'assistenza tecnica di MasterSap mi è stato suggerito di applicare le forze unitarie sulla struttura scarica, caricata solo dal suo peso proprio, non considerando quindi le masse derivanti dai carichi accidentali, qui abbastanza gravose, circa 1700 Kg/mq sul solaio intermedio.
Secondo quesito: Non sono sicuro che sia la soluzione più giusta, in quanto la massa eccitata dal sisma fa deformare il piano, e la massa comprende anche i carichi accidentali presenti al momento dell'evento.
Non sarebbe più corretto considerare anche la massa dei carichi accidentali
Terzo quesito: Al primo piano abbiamo detto che l'impalcato è considerabile come piano rigido per cui le forze unitarie si possono applicare agevolmente e valutare gli spostamenti e rotazioni del piano rigido, che si muove e ruota come un corpo rigido essendo legati gli spostamenti di tutti i nodi.
Al piano superiore invece nel modello non ho definito un piano rigido, per cui gli spostamenti dei nodi del piano non sono correlati. Le forze unitarie non le posso applicare più così agevolmente perchè il piano non si sposta omogeneamente. Mi è stato suggerito di distribuire le forze in modo più omogeneo possibile in modo da riprodurre una deformata flessionale e torsionale corretta. Però non so se è la soluzione corretta ... ho anche cercato la teoria ma non ho trovato molti riferimenti, in molti esempi si fa riferimento allo schema semplificativo di piano rigido e si tralascia questo caso. Qualcuno ha suggerimenti
io per ora ho risolto distribuendo forze orizzontali su ogni nodo.
SCUSATE PER LA LUNGHEZZA DEL POST ... Buona pausa pranzo a tutti