Ingegneria Forum

Io ho avuto modo di farne alcuni nel passato, per sanatorie legge 47/1985, alle ta, ma il concetto non cambia se ora valgono NTC 2008.

Ai miei tempi colleghi del GC mi dicevano che se l'edificio non era in sanatoria legge 47 non era previsto deposito una volta realizzate le strutture.
Ora non so. Ora ci sono anche le norme regionali che possono avere disciplinato in merito.

Tornado al topic, a prescindere se è alle ta o agli sl, una volta che hai i dati, geometria e armature, li imputi al sw e vedi se tutto verifica.
Ad esempio il CDS progetta da sé le armature, ma permette la modifica delle stesse e il successivo passo di verifica, come nel tuo caso.
Alla fine dovresti formare una carpetta con tutta la documentazione come se fosse una costruzione ancora da fare.

Per come è posta la domanda è un pò generica.
Ad ogni modo il primo passo è stabilire il livello di conoscenza della struttura sulla base del quale definire il fattore di confidenza per l'abbattimento delle resistenze meccaniche dei materiali.
A questo punto il secondo passo è stabilite che tipo di analisi eseguire per la verifica. Le opzioni sono:
1. analisi lineare (statica o modale)
2. analisi non lineare (pushover)
La prima opzione è praticamente inattuabile per edifici esistenti in zone a sismicità media o elevata, essendo infatti quasi sicuro che gli edifici esistenti non rispettano i dettagli costruttivi e la GdR, che sono le pre-condizioni per l'abbattimento dello spettro di risposta elastico con il fattore di struttura di competenza, si sarebbe costretti ad eseguire un analisi lineare con q=1, il che oltre ad avere scarso significato fisico, comporterebbe interventi di adeguamento eccessivi e fuori portata.
La seconda opzione è più abbordabile, ma richiede una mole di lavoro non indifferente:
a) un'adeguata conoscenza delle armature della struttura, il cui grado di dettaglio dipende da quanto in fondo si vuol spingere la ricerca delle capacità deformative della struttura
b) una corretta valutazione del comportamento duttile a livello di sezione (diagramma Momento - curvatura)
c) una corretta valutazione del comportamento duttile a livello di elemento (diagramma Momento rotazione)
d) implementazione del modello non lineare a plasticità concentrata con adeguata distribuzione di forze per analisi pushover
e) stima e valutazione della richiesta di spostamento mediante  confronto con oscillatore equivalente.
Detto questo, il terzo passo sarebbe la corretta calibrazione dell'eventuale intervento di adeguamento, sulla base degli esisti dell'analisi prima eseguita.