Caro Matt
A quanto pare con la mia proposta della prova di carico ti ho intorbidato un pò le acque.
Mi pare però che alla fine, con gli interventi degli altri, ci si sia chiariti.
E' ovvio che una prova di carico non può essere realizzata a capocchia. Tanto è vero che sempre di un tecnico il tuo committente avrà bisogno. Altrimenti potrebbe pure farsela da solo!
Perchè il tuo committente ha bisogno di un tecnico? Perchè la prova va prima "progettata", poi eseguita in una certa maniera, ed infine vanno tirate le somme. Tutte cose che solamente un tecnico è in grado di fare.
Pertanto, sempre a mio avviso, le cose da fare sono le seguenti:
1) Sopralluogo sul posto, con visione delle strutture lignee del tetto;
2) Chiarimento con il proprietario, perchè pensa che il solaio sia da controllare, ecc. (io la ritengo una fase fondamentale, specie se da un primo esame il tetto sembrasse a posto);
3) Accertato che le strutture del tetto non siano messe proprio bene:
a) Procedere ad un rilievo geometrico delle strutture (dimensioni elementi lignei, interassi tra gli elementi);
b) Capire l'essenza lignea degli elementi in modo da "trovare" le tensioni di lavoro possibili, ed un possibile modulo elastico;
c) Individuazione tramite DM2008 del carico neve;
d) Individuazione dell'elemento/degli elementi che si intende provare, anche per non esagerare con i carichi e con le difficoltà a riprodurli;
d) Calcoletto (combinazione SLE Rara, e per i soli carichi variabili) della freccia teorica dell'elementi/degli elementi che si intendono provare (individuando correttamente, ovviamente, lo schema di calcolo);
e) Controllo, con tutti i carichi questa volta (perm+var), in combinazione SLE Rara, che le tensioni sull'elemento da provare non vadano alle stelle, per evitare di far danno con la prova.
Fatti tutti questi passi preliminari si potrà decidere se la prova ha senso farla, oppure no.
Se si opta per la prova, le cose importanti (ma sempre a mio avviso, perchè altri colleghi potranno precisare meglio o smentire) sono le seguenti:
A) Procedere al carico della struttura a step di carico progressivo, dando il tempo all'elemento/agli elementi di "assorbire" il colpo (esempio 4 step di carico fino al valore massimo, intervallati per la loro progressiva applicazione di 15-30 minuti);
B) Monitorare per ogni step la freccia dell'elemento sia al momento dell'applicazione dello step di carico, sia poco prima dell'applicazione dello step successivo (questo per evitare eventuali danni, e per controllare che il rapporto carico/deformazione segua una legge lineare o giù di lì);
C) Arrivare al carico massimo (sempre che nei passi precedenti sia tutto andato liscio) e tenerlo per un tempo congruo (1-2 ore, ma dipende anche da quanto tempo tu voglia dedicare alla prova, anche tutta una notte). Controllare la freccia massima;
D) Procedere allo scarico per step successivi così come si è proceduto con la fase di carico;
E) Controllare la freccia residua alla fine della prova (che non necessariamente coincide con l'istante di eliminazione del carico, ma anche 1-2 ore dopo);
F) Eventualmente ricominciare tutto da capo per un secondo ciclo di carico (questo spesso lo si fa quando le frecce residue non sono trascurabili).
Alla fine di tutto ciò si tirano le somme:
1) Durante la prova si è avuto un comportamento lineare della struttura sotto carico?
2) A parità di carico si sono avute marcate variaizoni di freccia durante i vari step di carico?
3) La freccia massima riscontrata è pari - maggiore - minore della freccia teorica calcolata?
4) Durante la prova gli elementi sono rimasti integri, oppure si sono evidenziate spaccature, fenditure, ecc.?
5) La freccia residua è risultata trascurabile, oppure nel corso della prova si sono determinate delle deformazioni permanenti?
6) Il secondo (eventuale) ciclo di carico ha evidenziato un comportamento "fotocopia" del primo, oppure le deformazioni sono state maggiori/minori che non nel primo?
Da tutto ciò scaturiranno poi le tue conclusioni, che potranno confermare o smentire le preoccupazioni del proprietario.
Se procedi con una prova fatta in casa, ad esempio con qualche comparatore (io ne ho 3 comprati dai polacchi di fabbricazione URSS), non dimenticare di posizionarli oltre che nella mezzeria dell'elemento anche agli appoggi, in modo da depurare le frecce dal cedimento degli appoggi stessi sotto carico (ad esempio se provi un arcareccio poggiato sulle travi portanti, lo spostamento che leggi in mezzeria non è la freccia dell'elemento sotto carico, perchè questa vale dm-(da1+da2)/2 dove dm=spostamento del comparatore di mezzeria e da1 e da2 lo spostamento letto nei comparatori di appoggio destro e sinistro.
Detto tutto ciò, che è già lungo di suo, io insisto a dire che un occhio al resto che non sia il tetto, tu dallo lo stesso.